
Presentata la nuova identità visiva del Museo Carlo Levi
Un progetto per raccontare visivamente la complessità di Levi, a 50 anni dalla sua scomparsa
È stata presentata ufficialmente durante il Convegno Internazionale “Per ricordare Carlo Levi a 50 anni dalla morte” la nuova identità visiva del Museo Carlo Levi, della Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi e della Questione Meridionale. Un progetto che nasce con l’ambizione di costruire un linguaggio visivo capace di restituire, in chiave contemporanea, l’eredità culturale e intellettuale di uno dei protagonisti più profondi e sfaccettati del Novecento italiano.
Nel corso del convegno, svoltosi a Eboli – città simbolica nella biografia leviana – la nuova brand identity è stata raccontata come strumento di narrazione, memoria e valorizzazione. Non un semplice restyling, ma un sistema visivo dinamico e modulare che coniuga riconoscibilità istituzionale e potenza simbolica.
A presentare il progetto sono stati Luigi Longobardi, CEO e Art Director di Elementi Creativi, e Valerio Calabrese, Owner e Direttore Commerciale dell’agenzia, che hanno illustrato il percorso concettuale e strategico che ha portato alla definizione della nuova identità.
Un dialogo tra istituzioni e cultura attiva
L’incontro ha visto la partecipazione di personalità del mondo istituzionale, accademico e culturale.
A fare gli onori di casa è stata Rosaria Gaeta, presidente della Fondazione Luigi Gaeta, da sempre impegnata nella diffusione del pensiero di Levi. Sono intervenuti anche:
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Mario Conte, Sindaco di Eboli, che ha sottolineato il legame profondo tra Levi e il territorio;
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Carmelo Conte, ex Ministro e profondo conoscitore della Questione Meridionale, che ha proposto una lettura politica e attuale dell’opera leviana;
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Daniela Fonti, presidente della Fondazione Carlo Levi di Roma, che ha ribadito l’importanza di fare rete tra le istituzioni culturali;
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Lia Polizotti e Irene Pantaleo, documentariste, con un focus sul linguaggio audiovisivo come strumento di trasmissione della memoria;
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Massimo Angrisano, coordinatore FILEF Campania, che ha evidenziato l’attualità del pensiero di Levi rispetto ai diritti e al lavoro.
A moderare i lavori, la giornalista de Il Mattino Margherita Siani, che ha guidato il confronto con equilibrio e attenzione.
Un’identità visiva tra essenzialità e simbolismo
Durante la presentazione, il team creativo ha illustrato la struttura del nuovo sistema visivo, costruito su quattro elementi chiave:
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La silhouette del volto di Carlo Levi, per rappresentare l’uomo nella sua dimensione pubblica e storica;
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La firma pittorica, elemento autentico che richiama la sua produzione artistica;
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Il rosso profondo, simbolo della lotta politica e dell’impegno antifascista;
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La cornacchia, figura retorica evocativa della sua visione di libertà, ribellione e indipendenza.
Un progetto grafico pensato per evolversi, capace di vivere sia negli spazi fisici del museo sia nelle sue declinazioni editoriali e digitali, mantenendo coerenza e forza comunicativa.
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La nuova identità visiva del Museo Carlo Levi è già online nel nostro portfolio.
Un sistema narrativo che dà voce all’eredità culturale di un uomo difficile da racchiudere in un solo simbolo, e per questo raccontato attraverso un linguaggio stratificato e profondo.
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